Pasta e fagioli, profumati e volgari come donne di malaffare

LA METAFORA non è mia, la prendo in prestito da chi l’ha coniata, ma mi è sempre sembrata l’unica possibile per descrivere la pasta e fagioli. Un piatto povero, che nella versione canonica è falsamente semplice da preparare,  radicato nel profondo di chi ama la tradizione italiana nella sua forma più antica. Un grande classico dove tutto si gioca sulla qualità degli ingredienti. Io pratico una versione semplificata, senza soffritto e lardo per ragioni di trigliceridi, ma alla fine nemmeno mi dispiace avere un gusto piú leggero.

Non c’è niente di più  confortante della pasta e fagioli quando fa freddo e magari capita che la neve batta le nocche sulle finestre.

Nell’occasione, ho pensato a una massima di Gordon Ramsay che suggerisce, quando si ‘gioca’ in cucina, di aggiungere una mossa, un twist, ai grandi classici per renderli più personali. Io sono anni luce dalle sue capacità, quando rivisita i classici chef Ramsay inventa l’indimenticabile, ma ho voluto provare e a questa mia personale versione della pasta e fagioli, profumata e volgare come donne di malaffare, ho aggiunto  qualcosa di antico nel sapore e un po’ nobile nel lignaggio: la noce moscata.

Il risultato? Della serie ‘intrigante, da ripetere’.

Le foto, come sempre, non rendono giustizia al gusto. E no, nonostante le apparenze, non ho irrorato il piatto con l’olio 🙂

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INGREDIENTI

150 grammi di pasta (anellini integrali con Senatore Cappelli)

300 grammi di cannellini bio lessati

1 presa di sale

noce moscata q.b.

1 macinata di pepe fresco

Olio evo q.b.

1 spicchio di aglio

FATE RINVENIRE i fagioli per 12 ore in acqua minerale, sciacquateli e  lessateli in abbondante acqua minerale con lo spicchio d’aglio e il sale aggiunto a fine cottura. Passateli al mixer così da ottenere una purea abbastanza lente e  aggiungete gli anellini integrali quando la purea è già calda ma non bollente. Aggiustate di sale se necessario. A fine cottura, aggiungete la macinata di pepe nero e un po’ di noce moscata. Impiattate e condite con olio evo, meglio se toscano.

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