GLI AMICI SENESI mi hanno raccontato con entusiasmo il risultato di un progetto concreto di solidarietà con Haiti nato fra Siena e l’isola caraibica dopo il terremoto del gennaio 2010, che oltre ad aver causato la morte di tantissime persone ha messo in ginocchio un’economia già non florida. Mi piace rendere conto di questa iniziativa perché ogni volta che succede qualcosa di buono attraverso i prodotti della terra mi sento incoraggiata e trovo conferma all’idea che chi coltiva i campi di solito è più incline a essere solidale, a dare una mano quando c’è bisogno e a capire quali sono le vere priorità nell’esistenza. Quindi onore al merito di chi ha saputo realizzare una filiera corta di caffè prodotto ad Haiti – le piantagioni sono da sempre una delle prime voci dell’export locale e considerate risorsa primaria – e commercializzato in Italia attraverso la vendita nel negozio del Consorzio Agrario di Siena. Domani si corre il Palio dell’Assunta e, magari, se ci andate e se il negozio del Consorzio Agrario (che è proprio in centro sulla strada che porta a piazza del Campo) è aperto, fermatevi e comprate un etto di caffé made in Haiti.
Sarà un gesto che vale più di tanti discorsi.

2 risposte a “Evviva il caffè della solidarietà”
Lodevolissima iniziativa. Posso ribloggare il tuo post per dargli ancora più visibilità? Chissà quanti Veneti si fanno una gita a Siena: e allora perché non portarsi a casa il caffè di Haiti come souvenir?! È un bel pensiero solidale. Un abbraccio. Silva
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Grazie Silva, mi fa davvero piacere che tu voglia ritrasmettere il messaggio di solidarietá del post. Mi auguro che domani sia possibile comprare il caffé e se non domani di sicuro durante una vacanza a Siena che in estate dá il meglio di sé. Ti abbraccio
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