Amo formaggi, confetture e miele e questo pane l’ho creato per loro
Domenica scorsa volevo qualcosa di profondamente gustoso ma non eccessivo per accompagnare due tagli di formaggio appena acquistati. Un pecorino affinato con “paglia e fieno” e una provola semi-stagionata. Molto diversi fra loro, scelti per accontentare i gusti di tutti e facili da abbinare con miele e confetture varie. Mi mancava il pane giusto. E questo esperimento è nato così, pensando a una gusto e a un profumo che potesse fare da sponda al dolce della provola, ma anche accompagnare le note più intense del pecorino con un’uguale efficacia.
Non volevo un sostegno troppo classico quanto piuttosto un profumo, un’eco dolce, ma non troppo. In fin dei conti era pur sempre un pane.
L’idea di aggiungere i fiocchi d’avena è stata un caso, come spesso mi capita, più frutto della suggestione del momento che di un ragionamento prolungato. Ma è stata una buona idea perché ha dato al mio pane quel qualcosa in più che lo ha reso super gustoso.
E’ così che è nata questa pagnotta, meno di mezzo chilo, intensa e delicata. Talmente buona che da domenica sera quando l’ho sfornata non è arrivata a lunedì pomeriggio. L’abbiamo spolverata, due adulti e una bambina, in meno di tre pasti. E per colazione del lunedì c’era la torta di mele in omaggio al babbo di casa, quindi il pane non l’abbiamo toccato.
Per fare il mio pane con fiocchi d’avena, uvetta e farina di castagne ho mescolato 200 grammi di farina di grani antichi con 100 grammi di farina di castagne, 100 grammi di Manitoba e 100 grammi di fiocchi d’avena e una manciata di uvetta. Ho aggiunto un cucchiaino di zucchero di canna e una presa di sale. Dopo aver mescolato per bene tutte le farine, i fiocchi d’avena, l’uvetta, sale e zucchero ho aggiunto 16 grammi di lievito in polvere e ho mescolato ancora un po’ e poi ho unito il tutto con 350 ml di acqua a temperatura ambiente e ho formato una pallina di impasto che ho coperto con un canovaccio e messo a riposare per una ventina di ore. L’impasto non è cresciuto tantissimo. L’ho trasferito dalla ciotola in cui aveva riposato al piano di lavoro e ho rimpastato per un minuto o due poi ho formato un pagnottella un poi lunga e l’ho messa nello stampo che uso di solito per fare il filone del pane e ho fatto lievitare ancora per tre ore circa. Quindi ho scaldato il forno statico a 220 gradi e ho cotto per 25 minuti.
Che dire? Era davvero buonissimo, perfetto con i miei formaggi ma anche con la confettura di arance siciliane scelta per accompagnarli e persino col miele allo zafferano che avevo preso per la provola .
Non sono rimaste nemmeno le briciole.