A VOLTE ci sono notizie che mi sorprendono così positivamente che mi viene voglia di sperare. Credere fortemente che ce la possiamo ancora fare. Che non saremo noi a scrivere la parola fine sull’ambiente.
Sentite cosa succede a Verni, nel comune di Gallicano in provincia di Lucca, borgo medievale della Garfagnana. Verni ha scelto la formula della cooperativa di comunità per contrastare lo spopolamento e provare a rinascere. Quella tenuta a battesimo nei giorni scorsi, la cooperativa della Torre Verni, è una delle venticinque realtà in tutta la Toscana che la Regione ha deciso di sostenere con un fondo complessivo di un milione e 200 mila euro per finanziare altrettanti progetti. Venticinque comunità distribuite in ventitré diversi comuni e un po’ in tutte le province.
Quelle di comunità sono cooperative speciali, di cui fanno parte tutti gli abitanti (o quasi) di un borgo. Sono cittadini che hanno deciso di unirsi per creare opportunità di lavoro e servizi. Nel caso di Verni, a collaborare saranno addirittura due cooperative: quella del paese e quella del vicino comune di Fabbriche di Vergemoli. Si punta a recuperare le tradizioni del borgo, rendere i paesi più vivibili ma anche allo sviluppo di forme di economia locale capaci di creare reddito permettendo ai giovani che lo vorranno di rimanere a vivere dove sono nati.
“E così ecco l’idea – fanno sapere dalla Regione Toscana – di puntare sulla filiera corta agricola e pastorale, fornire servizi ai turisti, fare escursioni, sviluppare forme di albergo diffuso, rilanciare la lavorazione della seta che è stata una storica produzione del territorio, insieme alle castagne e al miele, peraltro apprezzato e premiato.