una cuoca pericolosa

Cibo e idee per tempi da lupi (e non solo)


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Venite una sera a Perlamora con me

imageIn cucina  con una cuoca pericolosa”, Francesca Cavini a Figline Valdarno l’8 luglio 2016

“Un diario gastronomico ironico e appassionato con un invito alla sperimentazione e a quel sano rischio che, proprio come nella vita, costituisce la premessa indispensabile per le migliori imprese. Tutto questo è “In cucina con una cuoca pericolosa” (primamedia editore) il primo libro della giornalista e foodblogger Francesca Cavini, che sarà presentato venerdì 8 luglio alle ore 20 a Figline Valdarno (FI), nei locali dell’Azienda Agricola Perlamora (via Golfonaia 29, Pavelli). Sarà presente l’autrice”.

Con molti di voi non ci conosciamo, sarebbe bello  farlo domani 🙂

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SIETE TUTTI INVITATI!!!!!!!!!!

A volte ci sono circostanze che non serve commentare. Questa è una di quelle, perché per quante parole possa usare, non ne troverei mai che mi soddisfino. Quindi mi limito a invitarvi tutti, ma proprio tutti a venire al Mercato Centrale dopodomani. Il divertimento è assicurato.

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Ecco dove sono stata per due mesi!

SE AVETE PENSATO che avessi abbandonato il mio blog, vi siete sbagliati 🙂

Non lo ho mai avuto così tanto in mente come in questo periodo. Ecco perché:

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Francesca Cavini
In cucina con una cuoca pericolosa
Diario gastronomico ironico e scanzonato
Ricette scelte e interpretate da Katia Maccari Chef

“In cucina con una cuoca pericolosa è un diario gastronomico ironico e appassionato, divertente e scanzonato in cui l’autrice lascia fuori dalla porta le pretese accademiche e annoda il grembiule davanti ai fornelli con un invito alla sperimentazione e a quel sano rischio che, come nella vita, costituisce la premessa indispensabile per le migliori imprese. Il racconto di ogni piatto è occasione per un ricordo, un aneddoto, un consiglio spesso da donna a donna, dove il cibo diventa spunto per digressioni personali, ricordi, riflessioni, incidenti di percorso e piccoli segreti rivelati con piacevole autoironia. Non un asettico ricettario con qualche suggerimento incluso nel prezzo. I menù sono all’insegna della praticità: uno completo dall’antipasto al dessert per ogni giorno della settimana, dove il martedì conta quanto la domenica. Le ricette sono semplici e alternano grandi classici a incursioni nella fusion spinta, tenendo ben ferma l’esperienza personale a fare da filo conduttore. Un diario in cui Francesca Cavini usa poca pedanteria nei procedimenti, che rimangono sempre aperti alla fantasia del lettore, e dove il mondo dell’enogastronomia è vissuto e raccontato con il giocoso entusiasmo di chi pensa che cucinare sia una magia a portata di cuore”.

PREPARARE IL MIO LIBRO per la stampe è stato un impegno emozionante e… grandissimo, nel senso che mi ha preso tutto il tempo libero dal lavoro e dallo stare dietro alla bimba, al cane, al babbo della bimba è un pochino, ma poco poco, anche a me! La mia vita extra si è praticamente azzerata, blog compreso, ma ne valeva la pena.

Adesso che la “creatura” è andata in stampa, devo solo presentarla a tutto il mondo è, magari, fargliene comprare qualche copia. Il mio primo appuntamento è già fissato per domenica 13 settembre a Bagno Vignoni al festival letterario “I colori del libro”.

Siete tutti invitati, ovviamente.

🙂 🙂 🙂


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Zuppa di miso a modo mio

CONTINUA LA MIA fascinazione per le alghe alimentari e visto che quella di miso è uno delle mie zuppe preferite, ho provato a cimentarmi in questo classico della cucina giapponese dove si usa anche l’alga kombu. Il risultato non giudicatelo dalla foto, perché non rende giustizia né al mio “operato” né al piatto in sé, che è pieno di sapore, ma leggero. Un gusto delicato e intenso allo stesso tempo, ideale per tutti i palati, non solo per vegetariani e vegani, anche perché i giapponesi lo consumano da secoli e certo non seguono tutti una dieta “meat free”. Ci sono molte versioni di questo piatto tipico e io ne ho elaborata una estremamente semplice e personale, dove non metto altro che alga kombu, appunto, e pezzetti di tofu oltre al miso, ma uso un buon brodo di pesce come base. Non è obbligatorio, ma a me piace di più rispetto all’uso del dashi, il brodo di base della cucina giapponese fatto con pezzetti di pesce essiccato. Tornando alla zuppa di miso, mi va di aggiungere che anche se si va verso la stagione calda e qualcuno può inorridire al pensiero di un brodo a pranzo o a cena, è buona pure in estate. E’ leggera e gustosa, nutriente senza essere pesante, “invernale” o fuori stagione. Insomma, da provare. Magari anche solo per dire “Mai più e mai poi”.

INGREDIENTI

1 foglio di alga kombu

750 ml di brodo di pesce

50-100 grammi di tofu fresco

miso rosso, secondo preferenza

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SU COME PREPARARE il brodo di pesce la scelta è assolutamente libera, io aggiungo sempre un paio di cicale di mare quando le trovo perché, secondo me, fanno la differenza. Una volta fatto e filtrato il brodo di pesce, l’ho rimesso sul fuoco e ho aggiunto il tofu tagliato a dadini facendolo scaldare piano piano (se si scalda troppo in fretta brucia senza cuocere) quindi ho messo l’alga e l’ho lasciata ammorbidire. Infine, a cottura ultimata, ho stemperato una cucchiaiata abbondante di miso rosso in un po’ di brodo caldo e l’ho aggiunta alla zuppa. L’aspetto lo so, non è invitante, ma il sapore è proprio l’opposto! Volendo, si possono aggiungere carote e cipollotti tipo il daikon tritati finemente e saltati in poco olio di arachidi alla zuppa di miso, per darle maggiore consistenza e farne un piatto più ricco e completo. Un accorgimento: il miso è piuttosto salato, quindi bisogna avere la mano molto leggera nel preparare il brodo di pesce. O evitare del tutto di salarlo.


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La ratatouille di Ducasse e la sogliola MIA

IL RICETTARIO per bambini firmato da Alain Ducasse continua a essere un’ottima fonte di ispirazione per le nostre cene a menù unico, quelle, cioè, in cui cucino le stesse cose per tutti e non differenziate in base al numero dei mesi di vita. Nell’ultima incursione ispiratrice ho scelto la ratatouille, grande piatto della tradizione francese se possibile reso ancora più famoso dalla Pixar con il film dedicato al topo Remi e al suo desiderio di diventare uno chef. Far mangiare le verdure a una bambina di 16 mesi non è facile e quindi tanto vale fare un piccolo sforzo e preparare qualcosa di più gustoso, o almeno credo che lo sia, rispetto alla solita carotina al vapore! E visto che la sogliola, come buona parte del pesce, è uno dei cibi preferiti dalla mia piccina, alla fine l’ho aggiunta alla sua porzione di ratatouille e devo dire che… E’ STATO UN SUCCESSO. Finalmente ha mangiato tutto, pesce e verdure 🙂

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INGREDIENTI

1 zucchino

1 cipollotto

1 pomodoro medio

1/2 peperone rosso

1/2 melanzana

Olio evo q.b.

1 spicchio di aglio con la buccia

2 foglie di basilico

1 rametto di timo

Filetti di sogliola del Mediterraneo freschi a seconda del numero dei commensali

GLI INGREDIENTI indicati da Ducasse sono per un paio di porzioni abbondanti da bambino ma se fate come me e cucinate la ratatouille per tutta la famiglia dovete moltiplicare per il numero dei commensali. Se poi avanza qualcosa, è buonissima anche riscaldata o, al bisogno, congelata per un uso futuro. Certo, cotta e mangiata è meglio, ma è bene essere preparate per le emergenze alimentari. Allora, seguendo le istruzioni di chef Ducasse, ho preso l’aglio, l’ho lavato lasciando la buccia che ho punzecchiato con la punta di un coltello poi l’ho messo in una casseruola con un giro d’olio evo dove avevo cotto il cipollato tritato per un paio di minuti senza farlo imbiondire. Quindi ho aggiunto tutte le verdure lavate e tagliate a dadini, il timo e un pizzico di sale. Ducasse consiglia anche una punta di foglia di alloro ma io non ce l’avevo e quindi non ce l’ho messa. Ho cotto a fuoco vivo per circa tre minuti, ho coperto e abbassato la fiamma lasciando cuocere per altri dieci minuti, finché le verdure sono diventate tenere. Nel frattempo ho messo i filetti di sogliola nella vaporiera e ho cotto per circa cinque minuti, ma molto dipende dalla grandezza dei filetti perché se sono piccoli tre minuti bastano.  Una volta pronta la ratatouille, ho tolto lo spicchio d’aglio e il timo, ho spolverato con le foglie di basilico fresco sminuzzate e, solo per la mia bambina, ho aggiunto il filetto di sogliola anche questo sminuzzato. Ho condito con un filo di olio evo crudo et voilà, le verdure, per una volta, sono sparite in un batter d’occhio!