Quella di Tropea fa la differenza
L’hummus mi piace sempre, in estate mi piace un po’ di più. L’ultima versione che ho sperimentato è quella che mi è venuta meglio fra le molte varianti testate finora. Il segreto? Ho aggiunto una cipolla di Tropea quando ho frullato i ceci con la tahini.
Ma andiamo con ordine. L’hummus è una crema che si fa con grande facilità perché il frullatore risolve ogni problema di tempo e consistenza e quando ho poco tempo (e meno voglia) di preparare qualcosa di appetitoso e leggero da accompagnare a verdure crude o cotte, ricorro abbastanza regolarmente a questo cibo tipico del Medio Oriente che ha saputo conquistare le tavole di mezzo mondo. I ceci da soli non mi piacciono molto, ma ridotti in crema e conditi con olio, limone e pasta di semi di sesamo diventano un’altra storia.
Mi era capitato altre volte di aggiungere varianti alla ricetta base dell’hummus – pepe nero, erba cipollina, yogurt greco, coriandolo fresco, aglio tritato – ma la cipolla non l’avevo mai adoperata. E non so nemmeno perché mi è venuta l’idea di aggiungerne una di Tropea. Forse perché aveva un profumo così gradevole che ho pensato valesse la pena provare ad accostarlo all’aspro del limone e al dolce dell’olio.

Ho usato un olio diverso da quello toscano
Sì, un’altra novità di questo hummus è stato l’olio. Invece di utilizzare il mio amato olio evo Igp toscano, ho sperimentato un nuovo abbinamento, optando per un olio ligure, più leggero e fruttato, dal gusto meno piccante e decisamente meno invasivo, quasi dolce.
Un test passato a pieni voti.
E così oltre ai 250 grammi di ceci lessati e sgocciolati, al succo del limone, al mezzo bicchiere di acqua, alla presa di sale e all’abbondante cucchiaiata di pasta thaini, dopo aver frullato i ceci ho aggiunto nella parte finale anche la cipolla di Tropea a pezzetti e una generosa cucchiaiata di olio evo ligure Dop. Ho completato il frullato e ho servito con carote crude tagliate a julienne piuttosto massicce e sfogliatine di farina di mais.
C’era anche qualche altra cosa per cena, ma l’hummus era così buono che non ho avuto spazio per niente altro…