AMO TUTTI I FILM di Pedro Almodovar (me ne mancano un paio per la filmografia completa) e fra quelli che preferisco c’é “Donne sull’orlo di una crisi di nervi”. Catalizzatore degli eventi nella pellicola che lo ha portato al successo come regista é un portentoso gaspacho che Carmen Maura, la star del film, prepara e mette in frigo per un successivo, refrigerante consumo. Qui fa caldo come a Madrid d’estate, quindi cosa meglio di un gaspacho ghiacciato per sconfiggere fame e sete? La ricetta che ho trovato nel libro di Claudia Roden è nella versione andalusa, così ho deciso di trasformare il Meat free Monday nel mio personale omaggio ad Almodovar, che é malagueno, e alla cucina spagnola, capace di rivelarsi spesso miniera di piacevoli sorprese. E ho fatto bene. Il gaspacho é stato un successo con i miei commensali e una nota piacevole in una serata caldo-torrido. L’unica cosa venuta “cosí cosí” è stata, come spesso, la foto!
INGREDIENTI
1 kg di pomodori maturi e sodi
3 spicchi di aglio schiacciati
1 cucchiaio di zucchero
1 peperoncino rosso senza semi
150 grammi di mollica di pane tostata
Sale e pepe q.b.
5 cucchiai di olio evo
4 cucchiai di aceto di Xerés o vino rosso
1/2 cipolla tritata per guarnire
1/2 cetriolo tritato per guarnire
L’ESECUZIONE di questo piatto è davvero semplice, ma l’importanza delle materie prime è ancora una volta decisiva per la bontà del risultato finale. Al posto dell’aceto ho messo del vino rosso perché dá un gusto che preferisco anche se la ricetta originale, che ho trascritto sopra, prevede l’aceto. Per prima cosa ho tagliato in quattro i pomodori e ho tolto i semi e la parte amara alla base del peduncolo, ho tostato il pane e ho tolto la crosta, quindi ho sbriciolato la mollica grossolanamente e l’ho messa nel bicchiere del frullatore insieme a tutti gli altri ingredienti. Ho frullato fino a ottenere una crema liscia e piuttosto liquida aggiungendo un po’ di acqua gelida, quindi ho messo in frigo per tre ore prima di servire, guarnendo all’ultimo minuto con la cipolla e il cetriolo tritati. Il gaspacho è una zuppa fredda e si può consumare nelle apposite scodelline oppure nelle tazze da consommé. A volte l’ho usato anche come mini antipasto nei bicchierini da liquore lisci, quelli da tequila, e con la stessa filosofia di consumo: una sorsata “energizzante” e via!
2 risposte a “Il gaspacho di Almodovar per il Meat free Moday”
Almodóvar non é malagueño (forse hai sbagliato con Antonio Banderas, lui si è nato a Málaga). Il regista spagnolo é nato a La Mancha, como El Quijote 😉
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Hai ragione amico mio! Mi sono proprio sbagliata con Antonio Banderas! Chiedo scusa al maestro Almodovar che rimane il mio preferito e rifaró il gaspacho in versione Castiglia-La Mancha.
Questo gaspacho andaluso, allora,lo dedico un po’ anche a te 🙂
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