I lupi sono alle porte. In qualche centro abitato della dorsale appenninica ci sono proprio in carne e ossa, nel resto del Paese in senso figurato, ma ci sono. E allora é tempo di tirare fuori il servito bello e mettersi a tavola davanti a un pranzo squisito. Perché quando i lupi sono alle porte significa che non c’é piú molto da perdere.
L’idea di combattere il pessimismo regalato dalla crisi con una contromossa tonificante, leggi cucinare le ricette che gli chef stellati mettono nei loro libri, mi è venuta ripensando a quanto scrive Mary Frances Kennedy Fisher nel suo di libri “How to cook a wolf”. Cito a memoria, quindi con approssimazione: “Anche quando siamo a terra, la vita va avanti a prescindere dal fatto che ci siano i lupi alle porte. Allora tanto vale viverla al meglio”.
Così ho deciso di regalare a me, ai miei amici, familiari e chiunque si prenda la briga di seguire questo blog, quanto gli artefici della cucina stellata, non stellare, propongono nei loro ricettari. Un incontro una volta a settimana che funzioni da scacciapensieri e regali, seppure per lo spazio di una ricetta, un clima diverso, più ottimista, almeno almeno più gustoso. Ecco perché è nato questo blog. Il titolo che ho scelto non è casuale, è la mia identità culinaria, e forse non solo quella, quindi in mezzo a cucchiaiate di mostarda e spolverate di pepe nero è sicuro che compariranno anche argomenti che non hanno molto a che vedere con la cucina, ma che con quello che la cucina e l’atto di cucinare stimolano in me.
Da chi cominciare per il primo piatto anti-crisi? Ma dalla star del momento, il cuoco più mediatico della storia, la macchina da guerra dei food show di tutti i canali televisivi: Mr. Gordon Ramsay.
Ho comprato l’ebook del suo (credo) ultimo libro, “Ultimate cookery course”, e sono rimasta folgorata… dalle fotografie. Sono bellissime, il cibo sembra saltare fuori dall’iPad, sono così perfette che dei dolci o della pasta al basilico e pomodoro sembra di sentire il profumo. E’ un ricettario/manuale con indicazioni utili sia per chi di cucina se ne intende sia per chi ha voglia di imparare o migliorare. Ho qualche dubbio sul fatto che chef Ramsay abbia trovato il tempo per scriverlo – ha moglie e quattro figli, non so quanti ristoranti sparsi in mezzo mondo, conduce i food show su almeno tre canali televisivi e forse deve anche dormire un po’ – ma è un testo gradevole e soprattutto molto sensato per orientarsi in cucina. Dopo averlo studiato un po’, ho deciso di sperimentare tre ricette: il pollo ripieno, i crostini di fagioli cannellini con acciughe e olive e i pancakes di ricotta e mirtilli con yogourt e miele. Come è andata? Ve lo racconto nel prossimo post.
16 Maggio 2013 alle 15:53
Blog bellissimo! Attendo nuove pericolosissime ricette e consigli
5 Maggio 2013 alle 14:00
E allora benvenuta nel mondo dei foodblogger. Curiosissima di vedere le ricette di Gordon Ramsay nella tua versione! Non farci attendere troppo!
2 Maggio 2013 alle 16:47
Brava !!!!!! E’ proprio quello che ci mancava in questa valle di lacrime….. almeno potremmo consolarci con qualche leccornia .