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  • Pancakes vegani, senza latte, uova, burro

    Pancakes vegani, senza latte, uova, burro

    Un magico mix di acqua, farina di castagne e farina di ceci

    L’aspetto che amo di più della cucina sono le scoperte che faccio. Le sorprese alla fine di una ricetta eseguita bene. Come questi pancakes vegani che si preparano in cinque minuti e sono squisiti. Li ho scoperti ascoltando un’intervista al dottor Franco Berrino e lui li chiama “cecina” perché contengono, appunto, farina di ceci, ma per me la cecina è una farinata cotta, che si usa fra due fette di pane o di focaccia o da sola, quindi ho cambiato il nome in qualcosa che somiglia molto di più al risultato che si ottiene in padella.

    Veniamo agli ingredienti.

    1/2 bicchiere di farina di castagne

    1/2 bicchiere di farina di ceci

    1 bicchiere di acqua

    1 presa di sale

    Mescola le farine con l’acqua e il sale aiutandoti con una frusta. Il risultato deve essere un composto liscio e abbastanza liquido, come una pastella per friggere. Copri il recipiente con il composto e lascialo riposare tutta la notte. Se fa molto caldo, riponilo nella parte bassa del frigorifero.

    Ungi una piccola padella con un cucchiaio di olio evo o di semi di arachidi, falla scaldare ed elimina l’eccesso, se c’è, con un pezzetto di carta assorbente, facendo molta attenzione a non bruciarti.

    Mescola il composto e versa un cucchiaio di impasto al centro della padella ben calda, fai cuocere il pancake per un paio di minuti e poi giralo e termina la cottura.

    Ripeti il procedimento fino alla fine del composto.

    Queste ‘frittelle’ si sposano con ogni tipo di condimento: ricotta, confettura di albicocche, fragole, fichi, mirtilli, salsa di noci, miele, salsa di mandorle, tahini, sciroppo di acero, caprino fresco… il limite è la fantasia.

    Io le ho provate a colazione e a merenda, ma, volendo, funzionano anche come antipasto insieme a maionese al curry guarnite con un fiore di cappero.

    Ti interessano altre ricette gustose e salutari?

    Le mie le trovi qui

  • Chutney di mele e cipolle di Tropea

    Chutney di mele e cipolle di Tropea

    L’aperitivo vegan che non ti aspetti

    Ci sono tanti motivi che mi hanno spinto a esplorare con maggiore frequenza la cucina a base vegetale, il primo, inevitabilmente, la salute. In questa scelta, però, ho presto scoperto che i sapori possibili sono sorprendenti per qualità e quantità. C’è davvero un mondo ricchissimo nel lato ‘veg’ della nutrizione che vale la pena scoprire. Non solo per fare del bene a noi stessi, ma anche al pianeta, un contributo che è piccolo soltanto in apparenza.

    Questo chutney di mele e cipolle di Tropea ha un gusto intrigante, che si muove con grazia fra sapido e dolce. Un invito per palati curiosi e una scoperta per gli amanti delle cipolle, che apprezzeranno l’agrodolce a più livelli fornito dalla combinazione con le mele.

    In questa versione ho usato le Renette, le mie preferite, ma anche le Grannie Smith soddisfano i requisiti di consistenza e sapore richiesti.

    Ho preso tre cipolle di Tropea piuttosto piccole, le ho pulite e lavate per poi affettarle sottili, ma non troppo, quindi ho sbucciato una mela Renetta media, l’ho privata del torsolo e l’ho tagliata alla brunoise. In una casseruola ho scaldato un cucchiaio di olio evo, ho aggiunto la mela e le cipolle e ho fatto rosolare per due minuti quindi ho abbassato la fiamma e ho portato a cottura aggiungendo un cucchiaio di acqua bollente salata.

    Ho aggiunto un cucchiaino di olio evo e aggiustato il sale prima di spengere e lasciar riposare per dieci minuti. Ho affettato e tostato alcune fette di pane integrale ai cereali e le ho condite con il chutney a temperatura ambiente.

    Questo aperitivo sfizioso può diventare qualcosa di più importante se abbinato con del formaggio caprino fresco, olive verdi e nere, carciofini sott’olio o pecorino semi-stagionato.

    Ho sperimentato molto negli ultimi mesi e ora sono più che mai convinta che mangiare bene, in modo salutare, non significa mangiare triste. Per dimostrarlo, ho raccolto le ricette che più mi hanno ispirato e convinto.

    Il risultato lo trovi qui.

  • Spaghetti all’aglione

    Spaghetti all’aglione

    Il lato vegan della cucina toscana

    Fino al giorno in cui non ne ho visto uno sul banco del fruttivendolo, mi ero sempre chiesta se il nome, aglione, fosse diretta conseguenza delle dimensioni oppure no. Ora lo so, lo è. Rispetto al suo parente più prossimo, l’aglio comunemente usato, l’aglione pesa molto di più ed è decisamente più grosso: un capo può arrivare a pesare anche 500 grammi! Ma tutta questa ‘possanza’ non si rispecchia nell’intensità del gusto, visto che l’aglione si caratterizza per il sapore delicato e che lo rende ideale per condire la pasta e le bruschette anche per chi non ama il piglio deciso dell’aglio.

    Quando lavoravo a Siena, i pici all’aglione erano uno di quei piatti classici in pausa pranzo che mi rendevano molto felice sul momento, ma che poi scontavo facendo il solco alla macchinetta del caffè. L’effetto abbiocco post prandiale dopo un piatto così è praticamente certificato. Il buono di questo primo dalla preparazione semplice e il gradimento sicuro e senza effetti collaterali sull’alito – non per niente l’aglione è noto come ‘aglio degli innamorati’ – è che rappresenta al meglio la tradizione toscana del preparare cibi squisiti partendo da materie prime diffuse sul territorio da tempo immemorabile. E, curiosamente, completamente vegane.

    Per la mia prova con l’aglione ho scelto una domenica NON lavorativa e ho preferito gli spaghetti ai pici, perché alla creatura non piacciono.

    Per preparare il sugo, ho tagliato a pezzetti due spicchi di aglione, li ho passati nel frullatore a immersione con un po’ di olio evo fino a ottenere una crema che poi ho scaldato a fuoco basso con un giro d’olio in. una padella piuttosto capiente.

    Dopo cinque minuti di cottura, ho aggiunto 300 ml di passata di pomodoro, una presa di sale fine e un pizzico di peperoncino, ho mescolato bene facendo attenzione a non far attaccare la salsa, ho messo il fuoco al minimo e lasciato cuocere, coperto, per una quindicina di minuti. E’ fondamentale che la salsa si addensi senza attaccare.

    Nel frattempo, ho cotto gli spaghetti, io ho usato quelli semi-integrali ma vanno bene tutti i tipi, li ho scolati al dente e li ho uniti nella padella alla salsa con l’aglione., mantecando per un paio di minuti.

    Un piatto squisito, semplice, toscano verace e completamente vegan.

    What else?

  • Insalata di mare con lamponi e menta

    Insalata di mare con lamponi e menta

    Un gusto insolito, che va bene per molti, ma non per tutti

    E’ la stagione ideale per un antipasto che sappia di mare, estate, sapori golosi e leggeri. Lamponi e menta freschi regalano un tocco in più, che lo rende ancora più amabile. Accompagnatelo con un vino bianco frizzante o una birra Ipa ghiacciata e diventerà un must delle vostre estati.

    La preparazione è semplice, perfetta per questi giorni torridi cui stare attaccati ai fornelli non è divertente come in inverno. Veniamo al dunque. Una volta cotti.e portati a temperatura ambiente molluschi e crostacei secondo le quantità e la composizione di genere che vi piace di più, preparate una vinaigrette con olio evo, sale fine (non troppo, mi raccomando!) mezzo cucchiaio di succo di limone, condite molluschi e crostacei e lasciate riposare coprendo con un canovaccio. Lavate delicatamente 100 grammi di lamponi freschi e asciugateli con carta assorbente e poi fate lo stesso con otto o dieci foglie di menta fresca.

    Prima di servire, untie i lamponi e quattro foglie di menta spezzettate all’insalata di mare, sporzionate in tante coppette quanti sono i commensali e guarnite ogni porzione con una foglia di menta al centro.

    Bon appetit.

  • Vellutata di piselli e basilico fresco

    Vellutata di piselli e basilico fresco

    Un antipasto che sa di primavera a cui aggiungere fiori eduli

    Non credo che ci sia niente che mi fa pensare alla primavera tanto quanto le verdure fresche e il profumo del basilico. Ne ho comprata una varietà che viene descritta come basilico greco e ha un profumo meno intenso e foglie più piccole rispetto a quello che uso di solito, ma le piantine ancora non sono abbastanza cresciute e quindi non so bene che sapore abbiano. Aspetterò. Nell’attesa, ho usato il basilico tradizionale per accompagnare una vellutata di piselli freschi condita con olio ligure e Parmigiano. Giusto così, per provare a mangiare un pesto destrutturato a cucchiaiate invece che a cucchiaini…

    Gli ingredienti sono pochissimi e la preparazione elementare. Tutta la differenza nel sapore rispetto a quelle che si possono trovare già confezionate la fa la qualità degli ingredienti. Vanno scelti con cura e devono essere freschi.

    Per questa vellutata di piselli e basilico servono 200 grammi di piselli già sgusciati, una manciata di foglie di basilico lavate e asciugate di cui alcune vanno lasciate da parte per guarnire il piatto finito, olio evo ligure q.b. e 50 grammi di Parmigiano non stagionato. E’ una caratteristica che aggiunge sapidità al piatto, ma non troppa.

    La preparazione è davvero semplice: ho sgusciato i piselli, li ho cotti a vapore e poi li raffreddati 20 secondi in acqua e ghiaccio prima di metterli nel bicchiere del frullatore a immersione. Ho aggiunto le foglie del basilico lavate e asciugate, un cucchiaino di olio evo e un cucchiaio di Parmigiano grattugiato.

    Ho frullato fino a ottenere una consistenza liscia, ho versato nelle coppette e guarnito con una foglia di basilico, scaglie di parmigiano e un filo di olio evo.

    Questa vellutata si può servire a temperatura ambiente, tiepida o calda a seconda dei gusti e della funzione che deve svolgere, se di antipasto o di contorno. In primavera, mi piace fresca e fragrante. Si accompagna con vini bianchi anche con bollicine oppure con birre chiare, magari dai profumi di frutta e fiori.

    Se vi va di osare, potete aggiungere un fiore edule accanto alla foglia di basilico per guarnire a fine preparazione.